Il Garante privacy, a seguito di una circostanza verificatasi presso un’Azienda sanitaria, ha ribadito i principi già affermati in precedenza per casi analoghi, secondo cui i dati dei pazienti devono essere accessibili solo ai professionisti sanitari che li assistono in quel momento e solamente per il tempo necessario alla cura.
Con il provvedimento (doc. web n.4449114), il Garante ha dettato una serie di misure per sanare gravi violazioni ed irregolarità riscontrate nel corso di accertamenti ispettivi presso tale Azienda, riguardanti la gestione di un numero elevato di dossier sanitari di pazienti che si sono rivolti alla suddetta struttura.
In particolare, le irregolarità riguardavano l’informativa, risultata sprovvista degli elementi essenziali per consentire una scelta consapevole sulla costituzione o meno del dossier sanitario e la costituzione di quest’ultimo senza il consenso del paziente.
Entro il 31 marzo 2016, l’Azienda oggetto delle verifiche, sarà tenuta ad adottare gli opportuni accorgimenti tecnici affinché il dossier sanitario del paziente risulti consultabile solo dal professionista che lo ha in cura in quel momento; il medico potrà consultare altri dossier ma dovrà motivare la richiesta sulla base di una casistica predeterminata dall’Azienda. Il personale amministrativo potrà accedere solo ai dossier indispensabili all’assolvimento delle sue funzioni. L’informativa dovrà essere integrata con tutti gli elementi previsti dalla normativa, necessari per far compiere al paziente una scelta consapevole sulla costituzione del dossier, sui diritti che può esercitare e sui documenti sanitari da far inserire o da far escludere.
FONTE GARANTE PRIVACY