Da tempo si registra un utilizzo sempre più diffuso delle carte di "fedeltà" o tessere di "fidelizzazione" della clientela, le quali, spesso rilasciate gratuitamente presso punti vendita, centri o esercizi commerciali, consentono ai consumatori che vi aderiscono di usufruire di sconti o premi.
Le società che offrono tali carte o tessere anche elettroniche (catene di distribuzione, compagnie aeree, librerie, ecc.) raccolgono numerosi dati personali della clientela mediante, ad esempio, la distribuzione di moduli di adesione presso i diversi punti vendita in cui si effettuano gli acquisti. Ulteriori dati (relativi ai volumi di spesa, alla tipologia, alla quantità e al prezzo dei prodotti acquistati, agli sconti o buoni utilizzati, ai premi corrisposti ed ai punti accumulati, ecc.) sono non di rado acquisiti –da parte delle stesse società o tramite terzi- in relazione ai singoli acquisti effettuati.
In varie occasioni, attraverso lo studio analitico delle abitudini e delle scelte di consumo degli interessati, ed eventualmente dei loro gruppi familiari, vengono anche predefinite –a fini di profilazione- determinate categorie o gruppi di consumatori, abituali o meno, per orientare meglio scelte commerciali e di distribuzione dei prodotti, nonché per procedere ad un successivo invio di pubblicità "personalizzata".
Simili iniziative, fondate su cospicui trattamenti di informazioni di carattere personale devono avvenire nel pieno rispetto del Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lg. n. 196/2003). In particolare, gli interessati devono essere pienamente ed agevolmente consapevoli del concreto uso dei dati che li riguardano, e degli strumenti posti a difesa dei loro diritti.
Il Codice è già applicabile alle carte di "fedeltà", ma le caratteristiche proprie del settore in esame pongono il problema dell'individuazione di specifiche modalità applicative.
fonte sito ufficiale Garante Privacy