La collaborazione tra Fisco ed enti locali per la lotta all'evasione fiscale deve garantire la sicurezza della trasmissione dei dati per via telematica. È la condizione posta dal Garante in un parere espresso su uno schema di provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate che riguarda le modalità di partecipazione dei comuni all'accertamento fiscale. Entro il 30 novembre 2007 l'amministrazione finanziaria dovrà implementare il livello di sicurezza di Siatel, il sistema per la trasmissione telematica delle informazioni, integrandolo con misure che irrobustiscano le procedure di autenticazione e che limitino nel tempo e nella localizzazione sulla rete la possibilità di acceso ai dati. Nel caso di accessi particolari o di utilizzo di determinati dati, ci si potrà avvalere anche su sistemi di strong authentication, basati su caratteristiche biometriche.
I municipi, o le società e gli enti partecipati da loro incaricati, potranno comunicare all'amministrazione finanziaria dati anagrafici, codice fiscale e partita Iva delle persone fiscalmente domiciliate nel comune (o ritenute collegate al territorio comunale) nei confronti delle quali verranno rilevati e segnalati fatti, atti e negozi che evidenziano comportamenti evasivi ed elusivi (c.d. "segnalazioni qualificate"). Le comunicazioni, con l'esclusione di dati sensibili e giudiziari, potranno riguardare i seguenti ambiti di intervento: commercio e professioni, proprietà edilizie e patrimonio immobiliare, residenze fittizie all'estero, disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva. A loro volta i comuni che ne faranno richiesta potranno ricevere dall'Agenzia delle entrate dati relativi ai bonifici bancari e postali per le ristrutturazioni edilizie, informazioni sulle utenze (energia elettrica, acqua e gas), sulle denunce di successioni, sui contratti di locazione di immobili.
Fonte Garante Privacy