ROMA – La privacy difende chi non paga multe e bollette. Il caso Oristano. La legge sulla privacy tutela anche chi non ha pagato multe o tasse comunali come quella sui rifiuti. Nessuno è autorizzato a dare pubblicità, per esempio attraverso il web, a dati individuali sensibili come gli omessi versamenti, o la mancata ottemperanza a obblighi fiscali: se uno è moroso, non per questo deve essere esposto alla gogna mediatica.
Un caso ad Oristano. E’ quanto ha dovuto ricordare il Garante della Privacy al sindaco di Oristano Guido Tendas. Sul sito internet del Comune, infatti, era apparsa a dicembre la lista con i nomi di 644 automobilisti che non avevano pagato le multe. Lista a cui se ne è aggiunta un’altra con i nomi di 158 morosi alla tassa sui rifiuti.
Prima una class action intentata da alcuni dei cittadini in lista che, invece di spaventarsi e sbrigarsi a pagare, hanno chiamato l’avvocato. Quindi l’intervento del Garante. Il sindaco ha dovuto cedere e far sparire gli elenchi nonostante la sua idea resti quella per cui se la pubblicazione ha effetti deterrenti per arginare i mancati versamenti dovuti è utile. Con la class action che pende, però, i 300mila euro che il sindaco aveva in mente di recuperare potrebbero al massimo servire a finanziare parzialmente i risarcimenti dovuti a chi ha visto violata la sua privacy.