DOMANDA La nostra azienda tratta dati personali di migliaia e migliaia di utenti registrati. All'atto della registrazione l'utente legge e accetta il disclaimer sulla privacy e il trattamento dei dati (che include il trattamento a fini di comunicazioni commerciali).
Da qualche tempo, a seguito di alcune segnalazioni di utenti che lamentavano un presunto "spam" (mai sanzionato dal Garante e di fatto inesistente, dal momento che gli utenti erano sempre registrati secondo le corrette procedure sopra indicate), alcuni provider italiani hanno bloccato la posta elettronica proveniente dai nostri indirizzi IP. Dal momento che forniamo ai nostri utenti anche caselle di posta elettornica, anche i nostri utenti non riescono più ad inviare email ai provider che ci hanno bloccato inserendoci nelle loro black list.
Visto che nessun provvedimento giudiziario o comunque ufficiale è mai stato intrapreso dalle autorità competenti nei nostri confronti (in pratica abbiamo sempre avuto ragione), mi chiedevo se il comportamento di quei provider che ci hanno inserito nelle loro black list è lecito o meno e come possiamo comportarci per fare in modo che tolgano l'ingiusto blocco sulla ricezione delle email da parte dei nostri server. (Premetto che li abbiamo già contattati più volte, senza mai ottenere una risposta soddisfacente).
Dal momento che la nostra azienda (se pur meno nota), al pari di quei provider, offre servizi di posta elettronica al pubblico, mi chiedevo se il loro comportamento non potesse addirittura apparire come una sorta di concorrenza sleale.
Grazie e a presto. |