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DOMANDA Ho richiesto nel 2001, un credito personale alla filiale bancaria presso la quale sono cliente (San Paolo Imi). Il prestito ammontava a 7.500,00 restituibile in 36 rate, per l'acquisto di un'auto. Nel Marzo del 2001, avevo appena aperto una nuova attività, quindi il credito è stato garantito mediante pegno su titoli di mio nonno. Il credito alla data odierna è stato regolato, Nel corso dei tre anni però ci sono stati alcuni ritardi. In ultimo fino a 10 giorni fa ero debitore nei confronti della banca di circa 1.000,00, quindi 4 rate. L'isitituto bancario ha provveduto comunicarmi che era necessario pagare per evitare che i titoli a garanzia venissero pignorati, e venduti per procedere al saldo. A detta del funzionario della banca, molte volte ha cercato di contattarmi, ma con scarsi risultati. Prima della mia nuova attività io lavoravo presso una ditta edile (titolari Nonno con titoli a garanzia e cugino); Venti giorni fa circa il funzionario contattava il mio precedente luogo di lavoro, comunicando a mio cugino, figlio del titolare, che ero debitore di circa 1.000,00, e che se non avessi provveduto a pagare erano pronte le lettere per il pignoramento dei titoli del nonno a garanzia. A quel punto venivo prontamente contattato da mio cugino che con estremo stupore mi relazionava sull'accaduto.

Risponde lo studio Associazione Nazionale Garanzia della Privacy
Avvocato
Gabriele Faggioli 

[vai a scheda del legale]

RISPOSTA Da quanto si evince dal suo messaggio la banca ha comunicato dati personali che la riguardano ad un terzo ancorché suo familiare. In casi similari il Garante si è pronunciato nel senso di non ritenere ammissibile la comunicazione da parte degli istituti di credito di dati personali relativi a propri clienti a soggetti terzi non autorizzati a conoscere i dati in base a specifiche disposizioni normative o contrattuali, in quanto costituisce una violazione dell’obbligo di riservatezza connaturato al rapporto banca-cliente e risulta contraria ai principi di liceità e correttezza sanciti dall’art. 11 d.lgs 196/03. Qualora fosse riconosciuta la violazione, la banca potrebbe essere tenuta a risarcire i danni patrimoniali e non patrimoniali ai sensi dell’art. 15 d.lgs 196/03.

 

 
 
       
     
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